martedì 21 dicembre 2010

L'avvento...a Tokyo!

Come sapete mi sono trasferita in Giappone da poco e mi sto impegnando affinche' possa riabituarmi alla vita secondo la cultura e le abitudini dei giapponesi. Proprio per questo quest'anno ho snobbato l'albero di Natale, non perche' non mi piaccia, anzi, ho sempre amato allestirlo insieme ai miei fratelli, ma quest'anno, vuoi per questa mia intenzione a non esagerare con le manifestazioni di "italianita'" nella mia nuova casa, vuoi per la mancanza di persone con cui condividere la passione per l'alberello (mio marito non ha mai apprezzato...presto capirete anche perche'..) l'albero di Natale non e' stato nemmeno acquistato.

Volendo fortemente seguire le tradizioni nipponiche fin da subito, complici le mie nuove amichette Kazu e Yukina, mi sono messa a studiare le tecniche di preparazione del famigerato 年賀状 (nengajou). Cos'e' il nengajou? Non potete nemmeno sperare di viverci in questo Paese senza saperlo, poiche' si tratta di un'usanza comune a tutti coloro che fanno parte della societa' (vd. miei post precedenti, gli 社会人 (shakaijin, coloro che fanno parte della societa' lavorativa giapponese e che come tali hanno diritti ma soprattutto doveri!Uno di questi e' la preparazione dei nengajou).

Il nengajou e' la cartolina augurale per il Capodanno, che spazia dalla semplicissima cartolina bianca con due frasi per augurare un felice anno nuovo fino ad arrivare a vere e proprie opere d'arte, con collage di 和紙 (washi, la carta di riso giapponese) e scaglie d'oro, con delicati 俳句 (haiku, breve poesia giapponese) disegnati con maestria ed accuratamente firmati con il proprio 印鑑 (inkan, timbro personale che funge da firma ufficiale, usato da tutti i giapponesi nelle occasioni burocratiche). Insomma..ci ho sempre letteralmente lasciato gli occhi su queste meraviglie della cultura nipponica...e non ho potuto fare a meno di prepararne a mia volta, cercando di dargli un tocco della mia personalita'.

Innanzi tutto sono andata ad ispirarmi nel tempio del nengajou: il negozio ITOYA di Ginza, 8 piani di articoli di cancelleria, per me il paradiso. Vi prego di dare un' occhiata al sito per rendervi conto delle meraviglie che possono essere acquistate qui: http://www.ito-ya.co.jp

Dopo aver apprezzato le creazioni esposte da Itoya ho comprato delle bellissime etichette colorate e sfavillanti di vario tipo, dalla carta giapponese a quelle con beneauguranti ideogrammi antichi, poi un paio di timbri con ideogrammi, l'immancabile 筆ペン (fudepen, la penna che imita la scrittura del fude, il pennello per l'esercizio di calligrafia giapponese) e tanta, tanta carta giapponese.

In Giappone si segue il calendario degli eto cinesi, per il quale ogni anno e' caratterizzato da un animale, con cicli di dodici anni ciascuno e quest'anno e' la volta del CONIGLIO, per cui i nengajou del 2011 vedranno protagonista il simpatico e prolifico animaletto! Io ho preferito evitare di comprare timbri con i conigli perche' gia' l'anno prossimo non potro' piu' ultilizzarlo (potro' farlo solo tra 12 anni!E visto che i timbri sono piuttosto cari..beh...lasciamo perdere gli eto!).

Rientrata dai miei acquisti mi sono messa all'opera e questo e' lo scenario quando mi coglie l'ispirazione:





Un bel caos, non c'e' che dire...e in tutto questo la mia micia mi "aiutava" giocando con la preziosa carta washi strappandomela tutta! Menomale che poi l'ho messa in salvo...

Le persone a cui augurare un felice 2011 erano numerose quest'anno...per cui ci ho davvero fatto notte su questo kotatsu (tavolino giapponese basso con stufa incorporata)!!Menomale che e' riscaldato e non ho patito freddo (vd. post precedenti)...

Ed ecco il risultato delle mie fatiche, non ancora all'altezza delle mie aspettative ma prometto che l'anno prossimo faro' di meglio, soprattutto perche' ho intenzione di frequentare un corso di SHUJI (calligrafia tradizionale):













 Poi le cartoline sono state spedite e nei prossimi giorni arriveranno a destinazione..in Italia appena riusciranno (chissa' quando..) in Giappone regolarmente il 1 Gennaio, dato che quando si va alle poste basta segnalare che si tratta di nenga e le cartoline saranno accuratamente recapitate a partire dal nuovo anno (guai a ricevere il nenga il 31...perche' in giapponese c'e' una formula di "Buon anno" valida fino al 31 Dicembre ed una che puo' essere usata solo dal 1 Gennaio...quindi...occhio!)

Tornando al nostro albero di Natale, qui in Giappone esso non e' altro che il simbolo del Natale occidentale, anzi del X'mas (il Natale americano con tanto di turkey e X'mas cake !!!) percio' qui Natale e' sinonimo di acquisti per chi e' sufficientemente trendy (e ha tanti soldi da spendere per un tacchino alla modica cifra di 70 Euro!!) per permettersi di fare l'"ammerigano"...non so se mi spiego.

Di solito i giovani amano festeggiare il Natale in dolce compagnia. Qui in Giappone la vigilia sembra il nostro 14 Febbraio: hotel overbooked, ristoranti alla moda prenotati da mesi, vendite di diamanti come fosse pane...perche' a Natale si sta con la dolce meta', si cena al lume di candela e il dopo cena e'...scoppiettante come fuochi d'artificio! Quindi immaginatevi che senso possa avere il mio alberello italiano in tutto questo...

Si', certo, HO-HO!! c'e' il buon Santa Claus (qui lo chiamano Santa-san) che porta doni ai bambini, ma e' una tradizione americanissima che solo i bambini con genitori davvero trendy seguono...quelli poco "di tendenza" aspettano お正月 (O-shougatsu, il Capodanno giapponese) quando con tutta la famiglia mangeranno おせち料理 O-Sechi Ryouri (piccole prelibatezze della cucina tradizionale servite in bocconcini all'interno di bellissime scatoline di lacca rosse o nere (prometto tante foto quando tornero' da Osaka, citta' natale di mio marito, dove suo padre, di professione cuoco, ci preparera' O-Sechi con le sue mani esperte!).

Durante la lenta degustazione dell'O-Sechi Ryouri si guarda il tradizionale programma televisivo di Capodanno, dove due gruppi di personaggi famosi (le donne  caratterizzate dal rosso e gli uomini che invece sono bianchi) si contendono il premio finale a suon di karaoke! Allo scoccare della mezzanotte si brinda allegramente e i piu' temerari si recano a fare お参り、O-Mairi (la prima visita dell'anno al tempio Shinto)...ma spesso la grande abbuffata e il freddo rendono i commensali dei meri invertebrati incapaci di uscire dal suddetto kotatsu.... 

Questo e' quanto, a grandi linee...ma come promesso vi raccontero' del Capodanno giapponese quando avro' raccolto prove visive da condividere con voi!!

Quindi, amici, che il vostro sia un dolce Natale...e' tutto dal Sol Levante!

lunedì 15 novembre 2010

Akibare, giorni di pace e tranquillita'

Aspettavo una giornata di pioggia per aggiornare il blog, quasi una sfida visto che abbiamo avuto una decina di giorni consecutivi di tempo bello e mite. AKIBARE, questa misteriosa parola in giapponese sta a signficare "sereno d'autunno" ed e' davvero una delle condizioni meteorologiche che preferisco: cielo terso, alto, dal colore azzurro intenso, aria asciutta e ovunque batta il sole riesci ancora a scaldarti, come un ultimo dono della stagione prima del letargo invernale. Abbiamo avuto giorni cosi' e di stare in casa non ne avevo proprio voglia! Il lavoro non e' ancora partito quindi mi godo le ultime giornate di totale relax.

Qui a Tokyo ci sono molti parchi, anche se sembra una citta' interamente cementificata (ehm,,si', lo e'...ma il verde si trova..cercandolo) ed e' diventata la mia missione in questi giorni: inforcata la bicicletta, canon a tracolla ho passato giornate intere a pedalare verso una meta, fermandomi ogni tanto a dare una sbirciatina alla mappa, per comprare un onigiri (la fame colpisce all'improvviso! cit., gli onigiri sono palline/triangolini di riso di varia grandezza con vari ripieni che spaziano dal pesce alla verdura, ricoperti spesso di fogli di alghe sono un ottimo spuntino da portare fuori casa...insomma, sono i "panini" che i giapponesi si portano in ufficio o ai pic nic!) o farmi un giro in un negozio vintage (altra mia grande passione, insieme ai mercatini delle pulci che qui a Tokyo spopolano!).





Devo dire che anche il mio umore e' cambiato molto rispetto a un paio di settimane fa...la paura di non saper piu' parlare in giapponese e' passata (il mio primo colloquio di lavoro mi ha definitivamente sbloccata) e anche la smania di trovare un impiego ha ceduto il passo alla serenita' di vivere di rendita (prima o poi il lavoro arrivera'..che fretta ho di stiparmi nel treno della mattina insieme agli stressatissimi giapponesi?) quindi...mi godo i miei giorni di svago, leggendomi un libro o una rivista, ascoltando musica, preparandomi una cioccolata calda, chattando con i miei amici, sperimentando il funzionamento del nuovo ultra-tecnologico forno appena acquistato.





Probabilmente Dicembre sara' il mese in cui iniziero' a lavorare, quindi...mi preparo psicologicamente ad abbandonare tutta questa calma, tutte queste dormite (faccio schifo! Nemmeno una 15enne dormirebbe tanto!) per immergermi finalmente nello spirito della societa' nipponica, infatti presto saro' anch'io una SHAKAI-JIN (trad. appartenente alla vita della societa' giapponese, che si basa sul lavoro e le sue regole).



venerdì 29 ottobre 2010

Non esitono piu' le mezze stagioni...neanche a Tokyo!





Vi scrivo da Takenotsuka, quartiere Adachi, estremo nord-est di Tokyo. E' una serata fredda e umida e le mie gambe sono incrociate sotto il kotatsu (tavolino basso alla giapponese, al quale e' incorporata una stufa elettrica che non permette la dispersione del calore grazie a un piumone piazzato sotto alla base del tavolo, vd. immagine). Ogni tanto sposto le gambe perche' mi si informicolano....non sono ancora abituata e le mie articolazioni sono ancora molto poco elastiche...spero di diventare piu' molleggiata nei prossimi mesi. Sono arrivata a Tokyo da ormai tre settimane e posso iniziare a tirare un sospiro di sollievo: la grande fatica del trovare casa ed arredarla almeno essenzialmente e' terminata. Sono reduce da giornate lunghe e sfiancanti, da tratte interminabili in furgone a noleggio (con cambio manuale a sinistra!!!!) nel traffico della metropoli giapponese con mobili nel bagagliaio e pranzi al volo un-onigiri-e-via, verso altre tappe, compra lo specchio/cassettone/divano, caricalo in macchina, passa da Hard Off (catena di negozi dell'usato) e svaligialo di tutto cio' che e' adatto ed utile alla nostra casetta bianca.

La nostra casa e' un appartamento all'ottavo piano di un palazzo costruito tre anni fa ed il suo forte e' il parquet di legno bianco che dona alle stanze una luce speciale oltre al bellissimo terrazzo di 30 m2 con vista sullo skyline della citta'. Qualcuno dice che nelle terse giornate d'inverno dal lato Sud-Ovest si veda anche il Fuji-san, ma non ho potuto ancora constatarlo di persona. Di certo quassu' tira un vento incredibile. In queste notti di pioggia e freddo non ho potuto fare a meno di imbacuccarmi timorosa sotto al piumone (italiano, grazie Hillebrand!) sperando che il vento non buttasse giu' l'edificio ma e' ancora presto per dire di averla scampata: il tifone n. 14 e' previsto a Tokyo il 31 Ottobre, un Halloween davvero sconvolgente quest'anno, non c'e' che dire!

Dal punto di vista del mio umore, beh, e' presto per dire che mi sono ambientata. Stavolta e' piu' dura di ogni altra, stento a crederci. Sono italiana dentro alle ossa e anche oltre, tutto cio' che era perfettamente assodato 5 anni fa ora non lo e' piu' e mi scopro piu' volte a piegare la testa di lato con espressione interrogativa (almeno certe espressioni inizio ad assumerle!) all'ennesimo programma iper-demenziale della TV giapponese o notando che nessuno osa guardare negli occhi un estraneo,,,santo cielo, e' cosi' disumano a volte questo Paese!! In certi momenti avrei proprio bisogno di calore umano...ed e' proprio in questi momenti che il PC fa le bizze e decide di andare in pensione, Si', proprio cosi', mentre sono sola e abbandonata anche da K che se ne va a lavoro la mattina il nostro maledettissimo computer non funziona piu'. Davvero, davvero desolazione. Pessimismo e fastidio. Menomale che un pacco dall'Italia arrivato con ritardo causa ispezioni doganali (eccheccazz) contenente un CD che permettera' la formattazione del quasi defunto laptop ha stravolto i malefici piani del Grande Demone Celeste. Domani forse riavro' il mio PC...oppure metteremo mano al portafogli e ne compreremo uno nuovo,,,ma speriamo non sia necessario, Dio solo sa quando trovero' un lavoro e preferisco risparmiare e tenere i miei beni sotto al materasso, unsisammai.....

Vorrei postare un bel po' di fotine della casina nuova ma una pigrizia immonda me lo impedisce, e pensare che questo fine settimana volevo portare a spasso la Canon per parchi e giardini alla ricerca dell'amato kouyou (il rito autunnale della contemplazione delle sfumature delle foglie degli alberi, in particolare l'acero giapponese e il gingko biloba, che virano dal giallo al rosso intenso) ma visto che passa il tifone n.14 sara' meglio starsene al calduccino qui al kotatsu, leggendo un libro, sorseggiando una buona cioccolata calda (ancora grazie Hillebrand!).

DaTokyo e' tutto per il momento, c'e' molto, molto altro da dire ma...ogni cosa con pazienza. Dovro' averne tanta nei prossimi mesi. Tanta pazienza ZEN. Oooohm.

lunedì 4 ottobre 2010

Arrivederci amore, ciao. Seconda ed ultima parte



Ormai temo di necessitare di grandi dosi di valeriana per mantenere la calma,,,per dormire più di 7 ore di fila (cosa mi succede?) per ricordare dove ho messo gli occhiali (sì, sì...erano inforcate sulla testa, la mia) oppure per riuscire a stare in conversazione senza interrompere continuamente per dire: "Oddio...te l'ho già detto che ieri..." sì, gliel'avevo già detto. Almeno 3 volte. Non è senilità, è stato iper-ansioso da pre-partenza.


Comunque, vi avevo già scritto che parto per Tokyo per starci a tempo indeterminato? Sì?? Bene. Allora non vi avrò scritto che molte cose che lascio in Italia mi mancheranno in modo spaventoso...ah, sì? Già detto, eh? Ok....

Riprendendo dalla prima puntata (vedi post precedente) vorrei elencarvi ciò di cui sentirò più la mancanza una volta resami conto di risiedere nella grande capitale del Giappone.


Al punto tre non posso non menzionare il nostro fragrante, profumato, strepitoso pane italiano. Come farò senza sentire nell'aria quell'odore che per me è senza dubbio IL PROFUMO più buono sulla terra? Sì, parlo del profumo di pane appena sfornato...che è qualcosa di assolutamente godurioso. Caro pane italiano...ti sognerò notte e dì...ma il mio culo sarà felice di sedersi su sedie di legno nipponico..quando mi recherò a mangiare ottime verdure cotte al vapore, sani brodini di pesce, piccole ciotole di riso bianco(comunque profumato)...un po' di dieta non guasta!! Ah, saluto anche l'amica pizza (quell'alimento di cui sto ingozzandomi da almeno...ehm....30 gorni)...vedrai...troverò tue sorelle anche a Tokyo..non è poi così difficile...basta pagare almeno 20 euro per una margherita (nelle pizzerie vere, ne!)



  
Case del popolo e cinemini annessi, biblioteche, sagre di paese,,,,sarete nel mio cuore, questa è l'Italia che mi piace. (AAAAAHHHH...Biblioteca di Scandicci...I NEED YOU).


foto



Eccoci ai saluti meteorologici: aria secca dell'Italia, aria fresca del mattino estivo, giornate lunghe...quando la luce persiste fino alle 9 di sera, mi mancherete quando i miei riccioli diventeranno una massa indistinta e crespa, quando uscendo di casa alle 8:00 il 7 Luglio suderò come un cammello nel deserto....


Campane italiane...quanto vi adoro? Amo starmene alla finestra la domenica nelle belle giornate di sole, quando nell'aria si sente odore di carne alla brace ed il suono si diffonde sui tetti rossi...





Frutta, dolce, saporita, economica dell'Italia! Quanto vi rimpiangerò quando la sera comprerò due arance per 4 euro....


Mio terra-tetto italiano....sospirerò tanto pensando a te, soprattutto quando dovrò ascoltare la musica solo in cuffia per non arrecare disturbo al nipponico vicinato (ehm...a me la musica piace davvero, davvero "a palla").


E tanto tanto altro ancora a cui dover dire..."ciao"...ma il tempo stringe e...già! Ve l'avevo detto che il 6 Ottobre parto per Tokyo?



mercoledì 29 settembre 2010

Arrivederci amore, ciao! Puntata n. 1

Tra una settimana esatta sarò ancora qui, seduta a questo tavolo bianco della mia cucina, alla luce fioca della lampada che starò per mettere in valigia, (regalo di viaggio del mio babbo):




E' bella, eh?


Insomma, dicevo, cosa penserò fra una settimana? Mi sentirò pronta a partire? Stasera ho pensieri confusi e contraddittori...se da una parte non vedo l'ora che il tempo passi e mi ritrovi catapultata nell'isola dei miei sogni, dall'altra odio tutto questo "finire", "salutare", "brindare", "dimenticare", "lasciare", "perdere", "vendere", "esaurire", "cancellare"...odio dover salutare ciò che è stata la mia vita negli ultimi 4 anni. Mi spiego meglio: è stata una MIA decisione andarmene, lasciare il posto sicuro, tentare nuove esperienze e sono più che mai convinta che sia tipico di me, lasciare il certo per sbirciare altrove e trovare nuovi spazi, provare nuove forme, usare nuovi linguaggi..ma ciò che più detesto è il mio dovermi congedare. Ho sempre odiato gli "arrivederci"..vorrei scivolare via indisturbata, come un gatto quando ne ha combinata una grossa.







Ma devo rispettare la prassi e salutare tutti con riverenza. Ed allora, eccoci al bicchiere della staffa con la mia vita italiana, almeno per i prossimi anni. Vorrei elencare punto per punto ciò che è maggiormente degno di nota.

Cara vita comoda con il culo sempre in macchina...arrivederci...forse..in futuro, almeno 5 anni (giuro, macchinina rossa, ti ricomprerò uguale-uguale). Cara Macchinina Tonda e Rossa, grazie per le mille avventure insieme. (Nella seguente foto l'indimenticabile gita ad Urbino del Febbraio 2008, quando fuori c'erano -10 gradi ed io e K. correvamo da te infreddoliti...ricordi?)











E tu, mio amato bidet, è giunto il momento più temuto, d'ora in poi ci vedremo solo durante brevissimi periodi di vacanza (quando avrò la fortuna di poterne avere), ma il nostro rapporto, vedrai, sarà ancora più intenso.







Non ti dimenticherò facilmente, sappilo. E non ti tradirò mai con TOTO. Quello non è buono neppure a pulirti il cu...ehm.







Certo, a dirvela tutta, quello della foto non è il mio bidet. A dir la verità non l'ho mai fotografato...beh...guardo se ho tempo nei prossimi giorni se ci tenete tanto...comunque il mio bidet ha una location davvero esclusiva. E' un bidet dove puoi rilassarti ed ammirare il paesaggio dalla finestra che ti arriva al mento (mentre lo adoperi..ehm) quindi guardi la gente che passa, ammiri la luna, respiri l'aria della Primavera che arriva, senti l'odore frizzante dei primi caminetti accesi a fine Ottobre...il tutto mentre nessuno può vederti...sei in una mansarda e se anche ti vedessero scorgerebbero solo una faccina sorridente ed estasiata da tanta bellezza. Anche questi sono i piaceri della vita.


Fine prima puntata, continua...

venerdì 24 settembre 2010

Una casa per noi






In questi giorni sto prendendo molte ferie perchè me ne sono rimaste tante (ma ahimè non riuscirò a finire tutti i giorni maturati) e si sa...meglio usufruirne che farsele pagare! Perciò anche oggi sono rimasta a casa e come capita in questi casi, essendo io un'inguaribile dormigliona, la mattina mi sveglio tardi, quando la luce nella mia mansarda filtra attraverso le zanzariere, ed in questi giorni è una luce calda e dorata, che diffonde tepore in tutta la casa. E' in quest'atomsfera che stamani sia io che K. ci siamo svegliati.









Ci siamo stiracchiati languidamente e abbiamo continuato a ciondolare per casa tutto il giorno, guardando dei video, leggendo un libro, sfogliando un giornale e.....





...ovviamente cercando il nostro nuovo appartamento su vari siti giapponesi come http://chintai.homes.co.jp oppure http://www.housecom.jp/ e devo dire che abbiamo trovato degli posticini niente male! Ovvio che è meglio allontanarsi dal centro (dove lavorerà K.) per risparmiare un po'...tanto sono rassegnata a passare sul treno molte ore delle mie settimane e dei miei mesi a Tokyo per i miei spostamenti casa-lavoro, lavoro-casa...speriamo solo di trovare un'occupazione non ubicata a Monculi (come si dice a Firenze per indicare zone lontane e difficilmente raggiungibili) !!








Passato un breve periodo di panico totale (vedasi il post precedente), avendo ritrovato tutti i miei buoni motivi per intraprendere questa (effettivamente) folle avventura, ho finalmente iniziato ad immaginare la mia futura casina tokyota, e soprattutto fantastico sul momento in cui la troverò, quando l'addetto dell'agenzia immobiliare aprirà la porta ed io dentro di me dirò: "Oddio...è...è....LEI!" sì, devo essere sincera, sto pensando molto a quel momento. Quando poi l'avremo trovata, lentamente, molto lentamente inizieremo ad arredarla...e sarà un vero piacere! Per l'occasione mi sto preparando deliziandomi con la lettura di "Una casa per te - arredare con la testa e con il cuore", di Emina Cevro Vukovic & Carin Scheve, Sperling & Kupfer, 2008 un libro che mi sento di consigliarvi, nel caso in cui abbiate la necessità di arredare la vostra casa o anche un piccolo angolino di essa. E' un libro che fa provare la magia della scoperta dell'appartenenza ad un luogo, o semplicemente ad un oggetto, che diventa a poco a poco espressione di chi lo trova, perchè solo chi lo sceglie fra mille altri può dargli quel tocco di personalità che rende una casa accogliente e suggestiva.









In breve, il mio viaggio inizia a prendere forma, nella mia mente comincio ad immaginare ciò che vorrei avere e fare ed è estremamente divertente scovare l'angolo di Tokyo (di cui ignoro ancora l'esistenza, probabilmente, e qui sta il bello) che sarà il mio guscio, il mio rifugio quotidiano alle lunghe ed intense giornate nipponiche.

Casinaaaaa? Dove sei? Fatti trovare presto!




lunedì 20 settembre 2010

Meno sedici. Oddio...ansia.





Sinceramente sono sempre più nervosa. Pensavo di arrivare vicino alla data della partenza rilassata come questi piccoli e sereni jizo, sicura del fatto che mi ero preparata a tutto con largo anticipo e invece, mancano solo 16 giorni (ODDIO) e mi sembra di avere migliaia di cose da fare e di averne dimenticate altrettante..

Gli incontri con gli amici per salutarli tutti sono partiti, cene, bevute, gozzovigliate, chiacchiere nostalgiche davanti alla brace con un buon gottino, sushi preparati tra le risate e lacrime tirate fuori con video a tradimento, discorsi seri e non con la famiglia, che ti sfianca ma che ancora ti chiedi come farai a vivere senza..tutto scorre rapidamente ed inesorabilmente in questi giorni.

A differenza di un amico, che solitamente vive cose incredibili in Giappone, non giro per casa con l'agendina per segnarmi tutto ciò che dovrò fare/vedere/ricordare...perchè avrò tempo per farlo quando sarò laggiù, ma l'ansia da partenza si è impossessata di me: dormo pochissimo, mangio un po' troppo, ho iniziato a divorarmi le unghie, anche la mia pelle inizia a risentirne.

Insomma, credevo di dover sedare la mia gattina per il volo, ed invece dovrò sedare anche me stessa. Magari subito. Così arrivo al 6 Ottobre e chi s'è visto s'è visto.

Datemi un tranquillante. Vi prego.

sabato 4 settembre 2010

SOGNI



A volte capita di fare sogni realistici, così concreti che ti sembra di poterli toccare. Stanotte volavo su uno zeppelin aperto nella parte inferiore, praticamente c'era un corridoio metallico sul quale sostavo, aggrappata a degli striminziti scorrimano e non c'era alcuna protezione, bastava un soffio a farmi precipitare. Sorvolavo su Scandicci, la cittadina alla periferia di Firenze dove sono cresciuta,  ogni cosa mi era nota, solo che la osservavo da 200 mt da terra. Cosa incredibile, Scandicci era diventata un'amena località balneare, potevo vedere tutte le tonalità di blu delle sue acque cristalline, peccato che non avessi alcuna voglia di buttarmi.

Ora, la sensazione che mi è rimasta addosso tutto il giorno è lo spaventoso senso di vertigine. Devo ammettere che negli ultimi anni ho iniziato a soffrire pesantemente di vertgini, salgo su tutto, palazzi, torri, cerco di non precludermi nulla, ma il senso di vuoto e la paralisi che ne consegue a volte affacciandomi da un terrazzo è terrificante. Anche voi soffrite di questo "male"? Prendere la seggiovia in montagna per me era come fare una passeggiata, ecco, quest'anno ho tacitamente cercato di essere sempre con qualcuno al momento di salire, anche con estranei, se capitava di fare una giro da sola. Non mi spiego davvero questa trasformazione da giovane e impavida ragazza a trentenne fifona!! Comunque, la mia digressione vi avrà fatto capire in quale stato mi sono svegliata stamani....è stato un vero e proprio incubo!

E poi, dovete sapere che sono un'appassionata di interpretazione di sogni. Adoro consultare la cabala la mattina, a mente fresca, e scovare tutti i simboli che si associano a stati d'animo e previsioni per il futuro. Lo ammetto, in tutto questo non c'è assolutamente nulla di scientifico...ma per me è quasi terapeutico. Riesco a mettere in ordine tra i miei pensieri, aspirazioni e paure e mi auto-analizzo. E' quello che dice Freud nel suo "Interpretazione dei sogni", no? Quindi, menomale che sogno tanto e che ne ricordo quasi sempre il contenuto! Credetemi...potrei scrivere un libro con tutti i sogni (fatti anche anni fa) e che ricordo ancora perfettamente.

p.s. Come si conclude il sogno di ieri notte? Riuscivo a non cadere,, ma prima di aprire gli occhi la mia attenzione si focalizzava (vista da falco....incredibile per me che sono spaventosamente miope!) sui due fiocchi al portone del palazzo dove sono cresciuta (la mia prima casa! Ci ho vissuto fino a 7 anni). Questi fiocchi legati alla maternità di qualcuno che non conosco erano di colore arancione (arancione???) ed i nomi delle due gemelline (l'ho associato a due femmine nel sogno, non so perchè) erano....tenetevi forte: REPORTAGE e REPORTAGE B.

Ora, cosa vorrà dire questo sogno? Tento un primo approccio interpretativo: lo zeppelin è l'aereo che mi sta portando in Giappone, ed io sono terrorizzata a vedere la mia vita (Scandicci) ormai da lontano. La causa potrebbe essere il fatto che mi allontano da una situazione conosciuta e perciò comoda dirigendomi inevitabilmente e senza controllo (lo zeppelin che viaggia senza possibilità di fermarlo)verso uno stato del tutto nuovo e misterioso. I fiocchi in quanto maternità secondo me sono i miei fratelli gemelli che fin'ora sono stati coccolati e curati da me quasi fossi la loro mamma (beh, non proprio ma la differenza d'età fra noi (18 anni) fa sì che il mio ruolo sia abbastanza protettivo nei loro confronti) e guardandoli da lontano intravedo un nome diverso: ora la mia attenzione si sposta da loro in quanto G. e L. e diventano improvvisamente arancioni (colore tradizionale giapponese, si vedano i templi shinto, i tori, ecc.) dai nomi inusuali di REPORTAGE....quindi, tra le righe, ecco chi dovrò curare nei prossimi anni...dei bei report, da presentare al mio prossimo capo. SIGH.

Che ne dite? Una psicanalista mancata? O sono semplicemente pazza?

lunedì 30 agosto 2010

引越し準備

Il 6 Settembre 25 scatole di vestiti, scarpe, borse, biancheria, libri, cd e generi alimentari partiranno con la nave San Diego Bridge dal porto di Livorno. Impiegheranno circa 34 giorni prima di arrivare a Tokyo, l'arrivo è previsto intorno al 10 Ottobre. Il 10 Ottobre io e K. saremo già nella capitale nipponica da 4 giorni, alle prese con la ricerca della casa....insomma, manca veramente poco. Ecco cosa mi aspetta nei prossimi 30 giorni:

- lavoro (ma soprattutto passaggio di consegne, tutto il mio lavoro verrà distribuito tra i miei colleghi Sara, Daniele e Sonia), verrà il giorno (il 30/9) in cui, come nei migliori film americani, prenderò la porta con una scatola piena di oggetti personali. Tutto questo è molto triste, ma anche chissenefrega, avanti futuro!L'ho voluto io, no? 

- un viaggio in Maremma. Il 4 e 5 Settembre saremo a Sorano (GR) dove alloggeremo nell'Hotel della Fortezza, ex residenza degli Orsini, regalo dei miei amici per il mio compeanno (sì, lo so che era il 18 Gennaio, meglio tardi che mai!). Ci dedicheremo all'esplorazione delle campagne grossetane nonchè alla cura del corpo recandoci alle Terme di Saturnia!

-un viaggio a Roma. L'11 Settembre dovremmo andare a trovare degli amici...ma chissà se ce la faremo?Ho davvero troppe cose da fare...

-un sushi-party, con amici come cena di arrivederci...già fissato per il 18 Settembre.

-un'altra cena di saluto con i colleghi (probabilmente il fine settimana del 25 Settembre).

-giratina/e in centro con Giulia, Lorenzo e Dario (visita di qualche bel posto ancora da definire).

-shopping con Giulia e Lorenzo.

-mare con il babbo (Cala Violina! Estate...dura ancora un po'!)

-mangiare la schiacciata a Chiesanova il sabato mattina

-vedere la rificolona!

-giratina a Pistoia e gelato al Monte Rosa.

-varie ed eventuali.

E poi, vorrei assaporare tutto quanto di questo e molto di più, andrò nei posti che più amo della mia città, per salutarli e promettergli che tornerò presto.

Oddio che magone inizia a salirmi...

domenica 15 agosto 2010

Pioggia e blues, pensieri di metà Agosto






E' davvero piacevole svegliarsi una mattina di pioggia tanto presto da decidere di fare un giro in centro per gli ultimi acquisti prima della partenza, soprattutto se la casa è vuota, si è completamente soli e un gruzzoletto da parte per l'occasione. Colazione con calma (ahhh quanto tempo! la colazione è sacra, per carità, ma tutti i giorni 5 minuti e via, di corsa a lavoro!) zapping svogliato in tv (mi ricordo di meravigliose mattine estive di 15-20 anni fa..quando fuori non volava una mosca, ed in tv era un tripudio di cartoni animati e vecchie serie come "La casa nella prateria", "Otto sotto un tetto", "I robinson", "Hazard", "Arnold"...che fine hanno fatto??) niente di buono in TV il 14 Agosto 2010. Fuori diluvia quindi decido di prendere la macchina, lasciarla sui viali e farmi due passi fino in centro. Mescolarsi fra i turisti (unici, padroni della città) ammirare le bellezze di Firenze sotto un cielo basso e plumbeo, le stradine fuori dal percorso più battuto dai turisti sono deserte e il rumore della pioggia sul ciottolato è l'unico intorno alle mie birkenstock a fiorellini (sì, quelle che detesti tu, Giulia).

Trovo l'ultimo paio di scarpe che cerco da giorni (!!) compro un bel po' di libri per le lunghe tratte in metro del prossimo inverno a Tokyo (me li porto dall'Italia, non ci sono librerie italiane laggiù,,,o perlomeno non ne ho mai trovata una decente) e faccio scorta di bagnoschiuma alla lavanda, poi mi fermo al ristorante "Il mandarino", il mio preferito a Firenze, dove pranzo con riso saltato ai frutti di mare e verdura cinese (in giapponese 青梗菜 chingensai), ottimo come sempre.

E' bella la solitudine, io ne ho fortemente bisogno per riordinare i pensieri, organizzarmi, trovare consiglio nel silenzio, ho sempre amato i lunghi viaggi da sola, le passeggiate senza meta, magari solo per guardare distrattamente i passanti e immaginarmi la loro vita, cosa fanno, dove vanno, cosa pensano di me che li guardo con apparente distrazione...non ditemi che sono una voyeur! E' un hobby puramente innocuo...non ci credo che non lo fate anche voi!

Ora sono tornata, ho mangiato un gelato perchè non ho voglia di cucinare e nel buio della cucina, illuminata solo dal riverbero del pc, ascolto Ramblin' (Wo)man di Cat Power sorseggiando un succo al mirtillo. Domani è il 15 Agosto e il mio babbo e i gemelli tornano dal loro viaggio, le voci torneranno a riempire queste stanze, quindi mi godo l'eco di Cat Power nel silenzio della sera che cala su questa città.

lunedì 9 agosto 2010

Wind of change





Come promesso, eccomi di nuovo qui a raccontarvi di me...vi avevo accennato del grande cambiamento che dovrò affrontare presto..ebbene...la novità riguarda il nostro trasferimento che avverrà tra meno di due mesi.

Il 6 Ottobre partiremo per Tokyo, lasciando a Firenze la mia famiglia d'origine, il mio buon vecchio lavoro a tempo indeterminato, la mia ancor giovane macchina, il mio caro scooterone, il mio amatissimo appartamento in via Pisana...praticamente tutto, insomma. La ditta per la quale attualmente lavoriamo io e mio marito ha filiali in tutto il mondo e da qualche mese è stato deciso il trasferimento di K. a Tokyo. Per quanto mi riguarda probabilmente passerò a qualche ditta di importazione (per rimanere nel settore) anche se non c'è nulla di stabilito..devo fare molti colloqui nei prossimi mesi!

Portiamo con noi solo la nostra micia (Musa) e una volta arrivati a Tokyo inizieremo a cercare la nostra casetta! Stiamo già considerando qualche offerta ma dobbiamo andare lì per valutare bene e scegliere la nostra abitazione (siamo un po' più esigenti rispetto a 4 anni fa! Un giorno scriverò un post sulla nostra vita a Ikebukuro dal 2004 al 2006!).

Sono mesi che la lenta preparazione va avanti...organizzare tutto è complicato ma avendo il tempo è fattibile...lo scorso fine settimana, per esempio, l'abbiamo passato a inscatolare le nostre cose più preziose, cose di cui non faremmo mai a meno, nemmeno a Tokyo (mi riferisco alle mie scarpe, borse, vestiti *___* e poi quelli di K. - sì. Ok. Sono meno della metà dei miei..e allora?? Io sono una femminuccia - la biancheria, che in Giappone, certo, la vendono... ma quella di qualità quanto è cara? Taaaanto..credetemi, e poi generi di prima necessità - olio d'oliva (come faccio senza l'olio del mio babbo?), peperoncini, aceto balsamico, orzo in polvere (non vivo senza), miele (fondamentale per me), ceci, lenticchie, ecc...ehm..lo confesso..lavoriamo per una ditta di spedizioni...diciamo che abbiamo delle "facilitazioni" per il trasporto) insomma, tra una cosa e l'altra ieri abbiamo messo su un pancale alto 1.80 m...dobbiamo solo spedirlo a questo punto!

Difficile descrivere come mi sento in questo periodo...l'euforia è la sensazione che più si avvicina al mio stato d'animo ma dovrei aggiungere mille altre sfaccettature che si accompagnano a questo stato di grazia: paura, terrore, angoscia, nostalgia, rimorso, rimpianto...non è facile lasciare la tua bella vita tranquilla, nella tua città, con tutte le tue comodità e cambiarla all'improvviso. Beh, il Giappone lo conosco bene, ma è proprio per questo che sono preoccupata. So benissimo a cosa vado incontro e se da una parte sono forte e preparata dall'altra già inizio a vacillare...sarà un autunno difficile per me, ma le sfide sono tutto ciò che mi fa sentire viva. Quindi sono davvero felice della nostra scelta di tornare a vivere a Tokyo.

Non è il momento di fermarsi, noi andiamo avanti, saliamo ancora...

Comcludo con la citazione di un celebre intellettuale, uomo attivo nella cooperazione internazionale, attualmente impegnato in Bolivia:

"‎Mi sento molto io, ma anche un'altro a cui ancora non so dare il nome, dopo tante cose successe e tante che sento nell'aria".


giovedì 5 agosto 2010

Mediterraneo, mon amour, anche in vacanza!








Quante cosa sono successe dall'ultimo post di Giugno! La vita scorre frenetica, siamo stati anche in ferie..che non guasta. L'itinerario di quest'estate come segue :

luogo: Costa Azzurra, Provenza e Catalogna
modalità: automobile, C3
data: dal 2/7 al 19/7
partecipanti: Io e K.
scopo:

  • scoprire le tonalità di azzurro e mangiare il pesce fresco come solo in Costa Azzurra puoi fare;

  • vivere la campagna provenzale come fossimo ancora nel 1895, insieme agli amici impressionisti;

  • respirare l'aria e godere dei paesaggi che hanno ispirato i grandi geni catalani (Gaudì,Dalì,Miròtra i più noti) nonchè vivere alla maniera di Barcellona, adeguarsi al suo ritmo.




La vacanza è stata veramente, maledettamente sfiancante. Ogni giorno un posto nuovo, milleeseicentocinquantaquattro foto (e mi sono contenuta, giuro!) itinerari da studiare, percorsi segreti, camminamenti fuori dal percorso turistico....40 gradi all'ombra. Ecco, davvero l'unica nota dolente il caldo africano che ha colpito anche la solitamente temperata Francia del Sud, siamo stati meglio a Barcellona (e ho detto tutto!).

Abbiamo mangiato le ostriche più buone della nostra vita, comprato chilate di profumatissime erbe provenzali che verranno usate durante l'inverno per preparare manicaretti mediterranei e non (proviamo la fusion? A me piace..), visitato musei meravigliosi in Catalogna (primo fra tutti la Fundacciò Joan Mirò!Bellissimo), sognato di fronte ai meravigliosi strati di colore della campagna del Luberon e della regione di Sault, ci siamo divertiti a cercare oggetti inusitati nei mercatini delle pulci di St. Remy-en-Provence e Aix, abbiamo fatto (sano?) shopping a Barcellona (MANGO MANGO e ancora MANGO!Ma anche piccole, meravigliose botteghine al Poblenou e Gràcia), nuotate fantastiche in quel paradiso che è l'isola di Porquerolles, vicino a Hyeres (Costa Azzurra), meditato nelle rinomate abbazie sparse in tutta la zona (Senanque, Montserrat, Pedralbes)...insomma, davvero una bellissima esperienza con Kchan!






















Eccovi qualche foto, anche se è difficile fare una selezione fra tante. Vi saluto lasciandovi con la promessa di un post molto, molto presto, con una grossa novità (niente che i frequentatori assidui del blog non sappiano già..)!


                          

domenica 20 giugno 2010

La casa delle donne



Ho sempre amato le donne.

Case piene di donne vocianti, nonne intente a cucinare prelibatezze ai nipoti, mamme che spolverano cantando a squarciagola, sorelle che disegnano coi pennarelli tutte imbrattate mentre guardano i cartoni animati. Zie che arrivano con mazzi di fiori, con regali dal centro, o chiacchiere dai banchi di messa.



E poi, cugine che ti aspettano alla casa delle vacanze, la casa della nonna L., dove loro vivono ancora, la strada sempre uguale, anno dopo anno, quel cartello con la scritta del paese e tu che ti accorgi che sei arrivata, che l'estate può iniziare, con quell'euforia che ti fa già pregustare i nuovi giochi con le cugine, e le solite, amabili patatine fritte della nonna C. La nonna C., la sua pelle ruvida e calda, dolcemente ambrata e profumata di campi di pomodori...dove ti porta spesso..lei ne raccoglie e tu vai a vedere se la gallina ha lasciato le uova sopra al piattino bianco.




Sempre la nonna C. poi ti porterà a mangiare le more. Un sentiero assolato, le cicale e il paese lontano che scopri aver la forma dell'Italia. Sì, è uno stivale. Le more sono dolci e la nonna te le infilza in un filo da calza. Torni a casa sporca, con le guance rosse e una collana blu. La mamma è lì che ti aspetta, scuotendo la mano, quasi le casca quel braccio da quanto lo scuote. Ride.





Gli anni passano, tu sei cresciuta e le amiche entrano a far parte del tuo mondo. Amiche che si asciugano i capelli col phon, amiche che si mettono lo smalto e quelle con cui stai a ore al telefono a parlare di tutto. Le amiche ti vengono a chiamare per uscire...c'è bisogno di aggregazione a 15 anni, le amiche sono la tua àncora di salvezza e sai che le amerai ma dovrai anche odiarle, o non saranno mai amiche. Indimenticabili i capelli delle amiche, lunghi e castani, lisci e biondi, tutti profumati al balsamo. Le amiche sono il primo assaggio di sensualità.







Ora la casa è piena di voci...le donne ci sono. Luce calda entra dalle finestre, profumi dalla cucina, piante odorose sul davanzale...ed il mondo sembra tutto qui.



Io voglio una casa piena di donne.


"E' la lunga interminabile




conversazione delle donne,




sembra una cosa da niente,




questo pensano gli uomini;




neanche loro immaginano




che è questa conversazione




che trattiene il mondo nella sua orbita.




Se non ci fossero le donne




che parlano fra loro




gli uomini avrebbero già perso




il senso della casa e del pianeta."





José Saramago,

Memoriale del convento.