sabato 29 maggio 2010

I confini della notte...

Appena rientrata da una serata con degli amici, non riesco proprio a dormire. E' strano quando si vive in due. I ritmi di vita sono ben scanditi da fasi regolari ed il fatto che ci sia qualcuno a condividerli con te è rassicurante.



Stasera invece sono sola.

La stanza è silenziosa, la luce della cucina soffusa e lo stereo passa The Sun & The Rainfall dei Depeche, fuori passa una macchina che veloce si allontana e mi diverto a sperimentare fino a quando riuscirò a sentire il suo frusciare via verso luoghi sconosciuti...è notte fonda...e mi piace questo luogo di confine.

K. è appena arrivato a Tokyo. Cosa starà facendo? I rumori, gli odori della nostra città l'hanno già assalito? Lo immagino prendere la metro e dirigersi verso l'hotel, in una mattinata luminosa, con le borse sotto gli occhi e la spossatezza del lungo viaggio. Lo invidio anche un po', ecco perchè non riesco a dormire stanotte. Vorrei essere lì, a respirare quell'aria, a rimettermi di nuovo in gioco, a sentirmi di nuovo a casa.

E' la notte della nostalgia per ciò che ho vissuto, ma anche dell'euforica speranza di tutto ciò che devo ancora vedere e sperimentare.

Oyasumi, Kei-chan, torna presto a raccontarmi.

giovedì 20 maggio 2010

Paese che non ha più campanelli....

Roma è sempre stupenda, in qualunque stagione. E' una città dove si respira vita, VITA PURA. Non so come spiegarmi meglio di così. Sabato e domenica scorsa io e K. siamo andati a trovare degli amici che ci vivono e se sabato abbiamo subìto il diluvio universale (scarpe che facevano ciaf ciaf nelle pozze, per capirsi) domenica ci ha svegliato uno spiraglio di sole...quello vero, che non vedevano da giorni e giorni...ci siamo precipitati fuori e abbiamo fatto una bellissima passeggiata fra le stradine del ghetto ebraico, avendo due autoctoni come ciceroni, Silvano e Barbara, che ci hanno fatto scoprire tanti angolini nascosti e proprio per questo preziosissimi....eccovene alcuni scorci.


Che bello vagare senza meta fra i vicoli, con il sole che ti riscalda, la brezzolina primaverile che ti accarezza mentre ti fermi a fotografare un gattone che ti si struscia alle gambe....



Poi ci siamo fermati in una pasticceria ebraica che c'è nell'antico ghetto, dove vendevano i bruscolini (in gergo romano dicesi dei semini di zucca) e un dolce chiamato "pizza ebraica" a base di canditi, uvetta, pistacchi e mandorle...il tutto dalla consistenza croccante...una delizia!


Mentre chiacchieravamo fra di noi ogni tanto si sentivano i boati dei tifosi provenire dai bar nei dintorni e ad ogni "NOOOOooooo!!!" ci sentivamo un po' più sollevati...se la Roma avesse vinto la partita (e l'Inter perso) la squadra giallo-rossa avrebbe vinto lo scudetto e noi non saremmo potuti partire per tornare a Firenze la sera!

Poi uno stop alla Feltrinelli di Largo Argentina dove ho comprato il libro della blogger Wonderland (http://www.machedavvero.blogspot.com/) che consiglio a tutti coloro che vogliano scoprire la maternità attraverso l'esperienza di una ragazza ironica e intelligente. Mi piace comprare libri ovunque vada (scrivo sempre in prima pagina la data e il luogo di acquisto) è come se mi portassi via un po' dell'atmosfera del luogo visitato attraverso il libro, come un soffio che poi posso "annusare" ogni volta che ne sfoglio le pagine....

...certo è una pratica un po' rischiosa a volte. Infatti, arrivata a casa la sera stessa ho iniziato a leggere il libro appena comprato e ho continuato fino a notte fonda (sai quando non riesci a smettere di leggere?) ma arrivata a pagina 72 scopro che la pagina seguente non è la 73 ma...la 96!!!! Insomma...mi mancano diverse pagine per un errore di impaginazione e sono stata a telefono con la Feltrinelli di Roma fino a oggi per riuscire a farmi sostituire il libro con un altro qui alla Feltrinelli di Firenze....certo che sfiga, eh?

Grazie ai miei amici romani e alle mie cuginette per averci fatto compagnia, è stato un bellissimo fine settimana!

Che bello poi capitare proprio per il compleanno della mia amica Enrica, che si unisce al club delle trentunenni! La torta fragole e panna era dolcissima....



giovedì 13 maggio 2010

Mercatini, incontri fortuiti e ginocchia rotte...ma potrebbe andar peggio...

Il  mercatino di Scandicci è stato un successone! Il tempo ha retto (qualcuno lassù ci ama) ed il nostro banchino ha incassato la bellezza di 408 € vendendo cianfrusaglie, tengo a specificare!!! Tutti insieme abbiamo raggiunto la cifra di 40.000 €, che saranno devoluti per l'acquisto di macchinari medici per l'ospedale di Torregalli. E' stato un tour-de-force ma ne è valsa assolutamente la pena, anche solo per la collaborazione che c'è stata fra noi fratelli...ci siamo proprio divertiti! In più ho trovato tante cianfrusaglie anche per me: un porta cellulare di stoffa blu molto carino, dei bicchierini per la grappa cinese, una cartina aggiornata della Francia del Sud (ci vado a Luglio!)e una ventina di manga (soprattutto Maison Ikkoku)...il tutto pagato ben 4€!

Dopo una domenica senza riposo il risveglio è stato allucinante: parto di casa alle 8 destinazione questura per ritiro passaporto nuovo e poi ospedale di S. Maria Nuova per ritiro referto risonanza magnetica al ginocchino malato (a Gennaio sono caduta mentre sciavo e da allora ho un ginocchio a dir poco malandato..), ma proprio a metà strada, quando ero ferma ad un semaforo, il motorino muore!!! Maledetto! In mezzo al traffico del centro di Firenze in un lunedì frenetico, lascio il mezzo al margine del viale e mi rendo conto di essermi fermata proprio davanti alla centrale dei vigili urbani di Firenze (noti tra l'altro per la loro dirompente simpatia). In un nanosecondo realizzo che il mio cellulare è fuori uso: batteria scarica. Corro al tabacchi di fronte, hanno un telefono ma nessuna carta telefonica (chi le compra più? Solo la gente disperata come me...). Sempre più angosciata mi rendo conto che devo chiedere aiuto all'autorità. Lo stemma dei vigili del portone è lì che mi scruta. Mi armo di coraggio ed entro.

"Scusi, mi si è fermato il motorino proprio qui davanti eeee...non so cosa fare...conosce un meccanico da queste parti? In più avrei bisogno di fare una telefonata...è urgente e la cabina non si può usare..."

La vigilessa non è molto loquace e comprensiva e si limita a borbottare:

"Eh ma qui non lo può mica lasciare il motorino, eh!!!"

Al che quel qualcuno che continua ad amarmi lassù intercede per me. Da dietro alla simpatica vigilessa spunta Angela (di nome e di fatto!) l'amica di corso di hydrobike!

"Saraaaaa...o icchè ttu ci fai qui?"

"Mi si è bloccato il mezzo e...non ho il cellulare, mi si è scaricato...sono disperata, guarda!"

Al che lei:

"Ma vieni su da me, così usi il mio telefono".

Così Angela, impiegata presso l'ufficio contabilità della Polizia Municipale, mi salva: riesco a telefonare in ufficio per avvisare il capo e mi consiglia anche un suo amico meccanico a 500 m!

Ringrazio, saluto, inforco il manubrio e inizio a trascinare i 350 kg del mio Honda Dylan 150 cc (minchia, ma quanto pesa?Rivoglio il mio F10!) fino al meccanico, fra gli improperi di ciclisti e macchine che mi sfrecciano in ogni dove...in un bagno di sudore, priva di mezzo polmone riesco a scaricare il catorcio con la promessa al carrozziere di passare a riprendermelo nel pomeriggio.

Mi aspettano circa 10 km da fare a piedi per le commissioni che avevo previsto! Ginocchio in spalla e parto...arrivata in questura faccio abbastanza presto (40 minuti, dai...poteva andare peggio...ehm) e camminando a passo veloce raggiungo l'ospedale dove devo aspettare ancora (maledizione!!). Alla fine ritiro il referto e sulla strada di ritorno verso la stazione, proprio davanti al Duomo mi sento chiamare.

Si tratta del mio dottore, che è in libera uscita e passeggia tranquillo con sua moglie. Inutile dire che qualcuno lassù aveva previsto anche quest'incontro ed ha probabilmente fatto sì che ci incrociassimo, io mesta con un referto sotto braccio, lui un dottore triste senza pazienti.

Insomma, pare che abbia due possibilità: 1) Operarmi al crociato, che è parzialmente leso (soluzione definitiva, ma significa stare ferma almeno 6 mesi); 2) Iniziare una buona fisioterapia, per rafforzare il tono muscolare.

L'opzione 1? Non se ne parla nemmeno...mi sa che farò della fisioterapia...certo è triste pensare che a soli 31 anni non possa correre, sciare...fare sport un po' più impegnativi della cyclette in acqua...ma la fisioterapia, funziona davvero?

Nel dubbio, penso che tutto sommato potrebbe andare peggio....potrebbe piovere (come sta facendo da almeno un mese qui in Toscana!)

"Qualcuno, lassuuuù....non potrebbe intercedere affinchè possa essere "Maggio", con il sole, il teporino, la brezza di fine Primavera e amenità del genere??"

martedì 4 maggio 2010

Il Mercatino dei Ragazzi di Scandicci (FI)


Domenica 9 Maggio 2010 dall'alba al tramonto a Scandicci (FI) si terrà il Mercatino dei Ragazzi, evento organizzato dal comune per la racconta di fondi a scopo benefico. Anche quest'anno farò l'aiutante di mia sorella, che ha 13 anni e che, come rappresentante delle scuole di Scandicci, partecipa a pieno titolo all'evento.
In realtà mi diverto anch'io...è un mercatino che si fa con le cose più svariate che riusciamo a "raccattare" per casa, o per i più giovani bussando per case e negozi alla ricerca di materiale omaggio da vendere. L'atmosfera dei preparativi è entusiasmante...riusciremo a vedere il vecchio abat jour della nonna? O il paio d'occhiali vintage della mamma? Che dire delle cinturine anni sessanta della zia? E poi, è arrivato il momento di liberarsi dei vecchi "Topolino" o "Corriere dei Piccoli"...insomma...il giorno del mercatino l'atmosfera si fa elettrica: alle prime luci del giorno centinaia di ragazzi e genitori si lanciano in concitate contrattazioni, cantilene da mercato si susseguono ad annunci pubblicitari privati col megafono e tutto diventa un pretesto per fare amicizia con quello, farsi una risata con quell'altro o abbandonare temporaneamente il proprio banco per lanciarsi nello shopping sfrenato....ogni oggetto costa spesso al di sotto dell'euro!!

Insomma, spero di esser riuscita a trasmettervi il messaggio...benvengano queste iniziative che hanno uno scopo nobile e che riescono ad unire, anche solo per un giorno, genitori e figli, fratelli e compagni di classe, zie e nipoti...all'insegna della solidarietà.

Se siete delle mie parti, vi aspetto al banco n. 98!

lunedì 3 maggio 2010

二日酔い Futsuka Yoi * Inizia il mio blog*


"Oggi inzio un blog. Il mio blog."

Erano giorni che lo ripetevo fra me e me, senza decidermi. In fondo la tentazione è sempre stata forte, sono anni che "frequento" blog di altre persone per svariati motivi: documentarmi su viaggi, ricette, recensioni di libri e film eccetera..Scoprire un blog degno di nota è come leggere un buon libro o vedere un bel film: la storia ti prende, entri nella narrazione, ti identifichi con un personaggio, viaggi con la mente. E' sempre ciò che ho amato fare durante il mio tempo libero: straniarmi dal "qui e ora"e vagare, fantasticare di essere altrove, parlare altre lingue, sentirmi in un'altra pelle...

Ma oggi la pelle è la mia, con la sua consistenza, le sue cicatrici, proprio una pelle come la superficie della luna...quella nascosta, però.

Racconterò della mia vita, in maniera incostante, sia chiaro, ma lo farò, tenterò di scoprire cosa si cela dietro al lato oscuro di me, ossia i miei desideri nascosti, le mie aspirazioni, le mie ossessioni e paure. Tutto questo attraverso esperienze di vita quotidiana, banali e magari prive di interesse ai più, ma insomma....io scrivo per scoprire cosa si nasconde dietro alla mia complessa nonchè contorta personalità (se mai ci riuscirò!) e per condividere interessi ed esperienze con chi vorrà leggermi, in un certo senso dando il mio contributo alla rete...restituendo ad altri, anche ignoti, che leggendo quanto da me scritto trarranno ispirazione, vuoi per una ricetta, vuoi per un itinerario di viaggio o solo per una semplice condizione.

Dopo questo preambolo, ci tengo a presentarmi. Sono Sara, ho 31 anni e vivo a Firenze. La mia vita è molto tranquilla. Le mie giornate si susseguono rapidamente fra l'ufficio (sono impiegata in una ditta di spedizioni internazionali) la piscina (l'acqua: mio elemento) e la mia mansarda, che condivido con un marito giapponese di nome K. (l'altra metà del mio universo) e una palla di pelo di nome Musa, gattina soriana di 3 anni. Il setting e i personaggi sono questi...la trama si dipanerà a poco a poco, abbiate solo un po' di pazienza.


Mentre scrivo, "A letter to Elise" dei Cure si diffonde silenziosamente nella stanza, la pioggia è cessata. L'umidità entra dalla finestra spalancata, ho la pelle d'oca ma la sensazione mi piace. K. e Musa si sono assopiti sul divano, sono così stanchi! Musa passa la sua giornata a dormire (quindi non è una novità) ma K. è reduce da un Primo Maggio di stravizi (二日酔い "futsuka yoi" per chi non mastica il giapponese dicesi del post-sbornia) ed è a dir poco stordito...come si fa a bere tanto da star male, perdipiù quando hai già 32 anni? E' ancora di difficile comprensione per me che ricordo risalire l'ultima sbornia ai miei 22 anni!

Per chi non lo sapesse, la società giapponese è molto legata alle STRAbevute in compagnia ed è una cultura difficile a morire. Per esempio, gli impiegati giapponesi che staccano il venerdì sera spesso si ritrovano tutti insieme all'izakaya (è una specie di osteria giapponese, ne vedete un esempio nella foto linkata, risale al 2003, siamo io e K. con due amici ad Osaka) e scaricano tutto lo stress della settimana ingerendo quantità esorbitanti di alcool (birra e sake, più che altro) proprio come atto liberatorio, accompagnando il tutto a canzoni da osteria (appunto) e battute sconce. Ora, in Italia tutto ciò non ha motivo di esistere. Sappiamo bene che l'italiano medio è abilissimo nel farsi scivolare addosso lo stress, semplicemente schivando gli ostacoli furbescamente. Ma i giapponesi non sanno cosa significhi AGGIRARE UN OSTACOLO. No, loro proprio non lo sanno. E vorrei farvi sentire l'odore che aleggia nell'ultimo treno del venerdì sera a Tokyo.

Ora, tutto questo per dire che il mio amato K. è rimasto legato alla cultura del "bevo-fino-a-scoppiare-perchè-è-festa-e-mi-devo-liberare" ma io sto lottando contro questa stupida regola sociale. Riuscirò a farlo intendere a mio marito? Sono molto fiduciosa!


Intanto il lettore cd passa "Love Song" dei Cure e la pioggia è ricominciata. Vado a fare il solletico alla mia spugna.