mercoledì 29 settembre 2010

Arrivederci amore, ciao! Puntata n. 1

Tra una settimana esatta sarò ancora qui, seduta a questo tavolo bianco della mia cucina, alla luce fioca della lampada che starò per mettere in valigia, (regalo di viaggio del mio babbo):




E' bella, eh?


Insomma, dicevo, cosa penserò fra una settimana? Mi sentirò pronta a partire? Stasera ho pensieri confusi e contraddittori...se da una parte non vedo l'ora che il tempo passi e mi ritrovi catapultata nell'isola dei miei sogni, dall'altra odio tutto questo "finire", "salutare", "brindare", "dimenticare", "lasciare", "perdere", "vendere", "esaurire", "cancellare"...odio dover salutare ciò che è stata la mia vita negli ultimi 4 anni. Mi spiego meglio: è stata una MIA decisione andarmene, lasciare il posto sicuro, tentare nuove esperienze e sono più che mai convinta che sia tipico di me, lasciare il certo per sbirciare altrove e trovare nuovi spazi, provare nuove forme, usare nuovi linguaggi..ma ciò che più detesto è il mio dovermi congedare. Ho sempre odiato gli "arrivederci"..vorrei scivolare via indisturbata, come un gatto quando ne ha combinata una grossa.







Ma devo rispettare la prassi e salutare tutti con riverenza. Ed allora, eccoci al bicchiere della staffa con la mia vita italiana, almeno per i prossimi anni. Vorrei elencare punto per punto ciò che è maggiormente degno di nota.

Cara vita comoda con il culo sempre in macchina...arrivederci...forse..in futuro, almeno 5 anni (giuro, macchinina rossa, ti ricomprerò uguale-uguale). Cara Macchinina Tonda e Rossa, grazie per le mille avventure insieme. (Nella seguente foto l'indimenticabile gita ad Urbino del Febbraio 2008, quando fuori c'erano -10 gradi ed io e K. correvamo da te infreddoliti...ricordi?)











E tu, mio amato bidet, è giunto il momento più temuto, d'ora in poi ci vedremo solo durante brevissimi periodi di vacanza (quando avrò la fortuna di poterne avere), ma il nostro rapporto, vedrai, sarà ancora più intenso.







Non ti dimenticherò facilmente, sappilo. E non ti tradirò mai con TOTO. Quello non è buono neppure a pulirti il cu...ehm.







Certo, a dirvela tutta, quello della foto non è il mio bidet. A dir la verità non l'ho mai fotografato...beh...guardo se ho tempo nei prossimi giorni se ci tenete tanto...comunque il mio bidet ha una location davvero esclusiva. E' un bidet dove puoi rilassarti ed ammirare il paesaggio dalla finestra che ti arriva al mento (mentre lo adoperi..ehm) quindi guardi la gente che passa, ammiri la luna, respiri l'aria della Primavera che arriva, senti l'odore frizzante dei primi caminetti accesi a fine Ottobre...il tutto mentre nessuno può vederti...sei in una mansarda e se anche ti vedessero scorgerebbero solo una faccina sorridente ed estasiata da tanta bellezza. Anche questi sono i piaceri della vita.


Fine prima puntata, continua...

venerdì 24 settembre 2010

Una casa per noi






In questi giorni sto prendendo molte ferie perchè me ne sono rimaste tante (ma ahimè non riuscirò a finire tutti i giorni maturati) e si sa...meglio usufruirne che farsele pagare! Perciò anche oggi sono rimasta a casa e come capita in questi casi, essendo io un'inguaribile dormigliona, la mattina mi sveglio tardi, quando la luce nella mia mansarda filtra attraverso le zanzariere, ed in questi giorni è una luce calda e dorata, che diffonde tepore in tutta la casa. E' in quest'atomsfera che stamani sia io che K. ci siamo svegliati.









Ci siamo stiracchiati languidamente e abbiamo continuato a ciondolare per casa tutto il giorno, guardando dei video, leggendo un libro, sfogliando un giornale e.....





...ovviamente cercando il nostro nuovo appartamento su vari siti giapponesi come http://chintai.homes.co.jp oppure http://www.housecom.jp/ e devo dire che abbiamo trovato degli posticini niente male! Ovvio che è meglio allontanarsi dal centro (dove lavorerà K.) per risparmiare un po'...tanto sono rassegnata a passare sul treno molte ore delle mie settimane e dei miei mesi a Tokyo per i miei spostamenti casa-lavoro, lavoro-casa...speriamo solo di trovare un'occupazione non ubicata a Monculi (come si dice a Firenze per indicare zone lontane e difficilmente raggiungibili) !!








Passato un breve periodo di panico totale (vedasi il post precedente), avendo ritrovato tutti i miei buoni motivi per intraprendere questa (effettivamente) folle avventura, ho finalmente iniziato ad immaginare la mia futura casina tokyota, e soprattutto fantastico sul momento in cui la troverò, quando l'addetto dell'agenzia immobiliare aprirà la porta ed io dentro di me dirò: "Oddio...è...è....LEI!" sì, devo essere sincera, sto pensando molto a quel momento. Quando poi l'avremo trovata, lentamente, molto lentamente inizieremo ad arredarla...e sarà un vero piacere! Per l'occasione mi sto preparando deliziandomi con la lettura di "Una casa per te - arredare con la testa e con il cuore", di Emina Cevro Vukovic & Carin Scheve, Sperling & Kupfer, 2008 un libro che mi sento di consigliarvi, nel caso in cui abbiate la necessità di arredare la vostra casa o anche un piccolo angolino di essa. E' un libro che fa provare la magia della scoperta dell'appartenenza ad un luogo, o semplicemente ad un oggetto, che diventa a poco a poco espressione di chi lo trova, perchè solo chi lo sceglie fra mille altri può dargli quel tocco di personalità che rende una casa accogliente e suggestiva.









In breve, il mio viaggio inizia a prendere forma, nella mia mente comincio ad immaginare ciò che vorrei avere e fare ed è estremamente divertente scovare l'angolo di Tokyo (di cui ignoro ancora l'esistenza, probabilmente, e qui sta il bello) che sarà il mio guscio, il mio rifugio quotidiano alle lunghe ed intense giornate nipponiche.

Casinaaaaa? Dove sei? Fatti trovare presto!




lunedì 20 settembre 2010

Meno sedici. Oddio...ansia.





Sinceramente sono sempre più nervosa. Pensavo di arrivare vicino alla data della partenza rilassata come questi piccoli e sereni jizo, sicura del fatto che mi ero preparata a tutto con largo anticipo e invece, mancano solo 16 giorni (ODDIO) e mi sembra di avere migliaia di cose da fare e di averne dimenticate altrettante..

Gli incontri con gli amici per salutarli tutti sono partiti, cene, bevute, gozzovigliate, chiacchiere nostalgiche davanti alla brace con un buon gottino, sushi preparati tra le risate e lacrime tirate fuori con video a tradimento, discorsi seri e non con la famiglia, che ti sfianca ma che ancora ti chiedi come farai a vivere senza..tutto scorre rapidamente ed inesorabilmente in questi giorni.

A differenza di un amico, che solitamente vive cose incredibili in Giappone, non giro per casa con l'agendina per segnarmi tutto ciò che dovrò fare/vedere/ricordare...perchè avrò tempo per farlo quando sarò laggiù, ma l'ansia da partenza si è impossessata di me: dormo pochissimo, mangio un po' troppo, ho iniziato a divorarmi le unghie, anche la mia pelle inizia a risentirne.

Insomma, credevo di dover sedare la mia gattina per il volo, ed invece dovrò sedare anche me stessa. Magari subito. Così arrivo al 6 Ottobre e chi s'è visto s'è visto.

Datemi un tranquillante. Vi prego.

sabato 4 settembre 2010

SOGNI



A volte capita di fare sogni realistici, così concreti che ti sembra di poterli toccare. Stanotte volavo su uno zeppelin aperto nella parte inferiore, praticamente c'era un corridoio metallico sul quale sostavo, aggrappata a degli striminziti scorrimano e non c'era alcuna protezione, bastava un soffio a farmi precipitare. Sorvolavo su Scandicci, la cittadina alla periferia di Firenze dove sono cresciuta,  ogni cosa mi era nota, solo che la osservavo da 200 mt da terra. Cosa incredibile, Scandicci era diventata un'amena località balneare, potevo vedere tutte le tonalità di blu delle sue acque cristalline, peccato che non avessi alcuna voglia di buttarmi.

Ora, la sensazione che mi è rimasta addosso tutto il giorno è lo spaventoso senso di vertigine. Devo ammettere che negli ultimi anni ho iniziato a soffrire pesantemente di vertgini, salgo su tutto, palazzi, torri, cerco di non precludermi nulla, ma il senso di vuoto e la paralisi che ne consegue a volte affacciandomi da un terrazzo è terrificante. Anche voi soffrite di questo "male"? Prendere la seggiovia in montagna per me era come fare una passeggiata, ecco, quest'anno ho tacitamente cercato di essere sempre con qualcuno al momento di salire, anche con estranei, se capitava di fare una giro da sola. Non mi spiego davvero questa trasformazione da giovane e impavida ragazza a trentenne fifona!! Comunque, la mia digressione vi avrà fatto capire in quale stato mi sono svegliata stamani....è stato un vero e proprio incubo!

E poi, dovete sapere che sono un'appassionata di interpretazione di sogni. Adoro consultare la cabala la mattina, a mente fresca, e scovare tutti i simboli che si associano a stati d'animo e previsioni per il futuro. Lo ammetto, in tutto questo non c'è assolutamente nulla di scientifico...ma per me è quasi terapeutico. Riesco a mettere in ordine tra i miei pensieri, aspirazioni e paure e mi auto-analizzo. E' quello che dice Freud nel suo "Interpretazione dei sogni", no? Quindi, menomale che sogno tanto e che ne ricordo quasi sempre il contenuto! Credetemi...potrei scrivere un libro con tutti i sogni (fatti anche anni fa) e che ricordo ancora perfettamente.

p.s. Come si conclude il sogno di ieri notte? Riuscivo a non cadere,, ma prima di aprire gli occhi la mia attenzione si focalizzava (vista da falco....incredibile per me che sono spaventosamente miope!) sui due fiocchi al portone del palazzo dove sono cresciuta (la mia prima casa! Ci ho vissuto fino a 7 anni). Questi fiocchi legati alla maternità di qualcuno che non conosco erano di colore arancione (arancione???) ed i nomi delle due gemelline (l'ho associato a due femmine nel sogno, non so perchè) erano....tenetevi forte: REPORTAGE e REPORTAGE B.

Ora, cosa vorrà dire questo sogno? Tento un primo approccio interpretativo: lo zeppelin è l'aereo che mi sta portando in Giappone, ed io sono terrorizzata a vedere la mia vita (Scandicci) ormai da lontano. La causa potrebbe essere il fatto che mi allontano da una situazione conosciuta e perciò comoda dirigendomi inevitabilmente e senza controllo (lo zeppelin che viaggia senza possibilità di fermarlo)verso uno stato del tutto nuovo e misterioso. I fiocchi in quanto maternità secondo me sono i miei fratelli gemelli che fin'ora sono stati coccolati e curati da me quasi fossi la loro mamma (beh, non proprio ma la differenza d'età fra noi (18 anni) fa sì che il mio ruolo sia abbastanza protettivo nei loro confronti) e guardandoli da lontano intravedo un nome diverso: ora la mia attenzione si sposta da loro in quanto G. e L. e diventano improvvisamente arancioni (colore tradizionale giapponese, si vedano i templi shinto, i tori, ecc.) dai nomi inusuali di REPORTAGE....quindi, tra le righe, ecco chi dovrò curare nei prossimi anni...dei bei report, da presentare al mio prossimo capo. SIGH.

Che ne dite? Una psicanalista mancata? O sono semplicemente pazza?